HEGEL. Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale

Georg Wilhelm Friedrich HEGEL

Hegel nasce a Stoccarda da famiglia agiata. I primi studi a Tubinga lo vedono interessato alla teologia, conosce Holderlin e Schelling con i quali condivide la passione per le vicende della Rivoluzione francese, in un ambiente prettamente romantico. Successivamente, constatato il fallimento della rivoluzione ormai sfociata nel Terrore, cambia atteggiamento politico orientandosi verso un più deciso conservatorismo. Continue reading

I siciliani e la superstizione

Non ci credo, ma mi cautelo

Una signora della borghesia medio-alta di Palermo, superstiziosa fino al midollo, includeva tra gli agenti porta sfortuna le composizioni di fiori secchi.
Tornando a casa dopo la notte di Natale nella quale si era scambiata i regali tra parenti e amici, avendo ricevuto tra le altre cose anche una composizione di fiori secchi, non appena posteggiata l’automobile vicino ad un cassonetto della spazzatura, si premurò a buttarvela dentro.
Durante la notte il cassonetto prese fuoco e con esso anche l’automobile della signora; la quale più che dispiaciuta della perdita dell’auto fu sollevata per la verifica delle sue convinzioni.
La superstizione  in Sicilia è molto diffusa. Ben pochi ammettono di essere superstiziosi, ma i maghi e le fattucchiere di varia natura fanno affari d’oro anche in periodi di crisi economica. Continue reading

Archimede di Siracusa. Storie sulla vita del genio siciliano

Archimede di Siracusa (in greco Ἀρχιμήδης; Siracusa, circa 287 a.C. – Siracusa, 212 a.C.) è stato un matematico, astronomo, fisico e inventore siciliano.

Archimede è considerato come uno dei massimi scienziati della storia.

La vita di Archimede è indissolubilmente legata a due aneddoti leggendari. Vitruvio racconta che avrebbe iniziato ad occuparsi di idrostatica perché il sovrano Gerone II gli aveva chiesto di determinare se una corona fosse stata realizzata con oro puro oppure utilizzando una lega di metalli. Archimede avrebbe scoperto come risolvere il problema mentre faceva un bagno, notando che la sua immersione provocava un innalzamento del livello dell’acqua. Continue reading

Il ricordo in frasi famose di Wilde e Kierkegaard

“Nessun maggior dolore che ricordare del tempo felice nella miseria” risponde Francesca a Dante che le chiede di raccontare la sua storia o come scrive Vincenzo Cardarelli “I ricordi, queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo, questo strascico di morte che noi lasciamo…”

Il ricordo, sia esso di un amore finito o di un amico perduto o anche di un momento felice, si associa quasi sempre alla malinconia. Ricordare ci riporta sempre al passato e fa emergere il rimorso per quel che potevamo fare e non abbiamo fatto, ci obbliga ad un giudizio impietoso su noi stessi e ci mostra quanto raramente abbiamo imparato dalla esperienza precedente.

Soren Kierkegaard, il filosofo danese vissuto nella prima metà dell’ottocento e Oscar Wilde lo scrittore irlandese vissuto nella seconda metà dello stesso secolo, morti entrambi giovani, si esprimono così sul “ricordo”.

  • Il ricordo è un consolatore molesto.
  • Il ricordo è un’ombra che non si può vendere, anche nel caso in cui qualcuno volesse comprarla!
  • Il ricordo è un traditore che ferisce alle spalle.
  • Ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare.

Sören Kierkegaard

  • Si può sopravvivere a tutto al giorno d’oggi tranne che alla morte, e si può far dimenticare ogni cosa eccetto una buona reputazione.
  • L’istruzione è cosa ammirevole, ma ogni tanto ci farebbe bene ricordare che non si può mai insegnare quel che veramente vale la pena di conoscere.
  • Nulla è pericoloso quanto l’essere troppo moderni. Si rischia di diventare improvvisamente fuori moda.

Oscar Wilde

Cos’è l’onestà? Definizione di onestà in frasi di autori famosi

L’onestà è una parola di gran moda. Dal latino honestas, onestà indica la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente, in base a princìpi morali ritenuti universalmente validi. Questo comporta l’astenersi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia in modo assoluto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che si esercita ed all’ambiente in cui si vive.

L’onestà è dunque una condizione alla quale è possibile tendere nella misura delle proprie capacità. Perciò un disgraziato che ruba potrà tranquillamente continuare a credersi onesto perché condotto dalla necessità, o un traditore potrà dire di aver mentito per debolezza umana, o per la necessità di raggiungere un obiettivo moralmente più elevato.

Come si può misurare l’onestà di un uomo se non dopo la prova dei fatti?

“L’onestà, che cos’è? Niente. Un’astrazione. Una pura forma. Se io devo essere onesto, bisogna che io dia corpo a questa pura forma.” (Luigi Pirandello)

Diceva lo storico romano Tito Livio che
“È pericoloso, data la facilità con cui si sbaglia, vivere puntando solo sull’onestà.”

“L’onestà è lodata da tutti, ma muore di freddo.” (Giovenale)

Il filosofo Benedetto Croce dà una definizione di onestà nella vita politica. Continue reading

Spinoza, Paura e superstizione

SpinozaE’ evidente che l’emozione predominante nella classe media occidentale contemporanea sia la paura. Una paura generalizzata del futuro prossimo che di volta in volta si focalizza in questo o quel pericolo concreto.
Un’invasione di migranti disperati i quali rischierebbero la vita pur di venire a compiere il progetto criminale di una “sostituzione di popolo”.
Un complotto dell’establishment industriale che cinicamente ci droga con farmaci nocivi e irrora di scie chimiche i nostri cieli.
Un futuro tecnocratico che condannerà l’occidente a una mancanza di lavoro endemica e ingovernabile.
Un progetto criminale dei tedeschi (rei di essere un popolo serio) che sta usando gli strumenti della finanza per affamare gli altri popoli europei, spalleggiati da esponenti italiani perseguibili nientemeno che di alto tradimento alla Patria. E chi più ne ha più ne metta.

Questa è l’interpretazione della realtà per una larga fetta della società occidentale. La conseguenza di ciò è tutto un innalzare muri, un digrignare di denti, un rifugiarsi tra le mura di casa. In questo contesto prosperano i politici che surfano sulla paura e si propongono come amuleti scaramantici contro la catastrofe imminente, perché indicano un futuro impossibile simile ai tempi mitici in cui “si stava bene” e vendono promesse che non potranno mai essere mantenute, ma che valgono bene un gruzzolo di voti adesso.

Spinoza descrive così il rapporto tra la paura e la superstizione. Continue reading

La Cultura e i suoi paladini

app-culturaTra le categorie di attivisti “social” più prolifici c’è sicuramente quella dei sostenitori e difensori della “cultura”. Non passa giorno che qualche illuminato rappresentante del popolo non ci ricordi che “si deve ripartire dalla cultura”, “che con la cultura si può e si deve mangiare”. Tali affermazioni si accompagnano solitamente a iniziative volte a incrementare il business turistico, e quindi il discorso potrebbe finire qui.

Tuttavia Giangiacomo Feltrinelli disse che “la parola Cultura mi appare gigantesca, enorme, degna di non essere scomodata di continuo.”

Cos’è quindi la cultura? Partiamo dalla sua etimologia e dal suo originario significato latino: cultura, deriva da colĕre «coltivare». Visto che si coltiva per ottenere dei frutti, basiamo un ragionamento sull’idea “pragmatica” che la cultura sia legata alla capacità di creare e dar vita a qualcosa di nuovo, piuttosto che riferirci soltanto alle radici, ovvero al patrimonio artistico e monumentale, o al complesso di usi e costumi che identificano ogni gruppo etnico.

La cultura di un popolo è qualcosa che tutti i giorni si rinnova, per forza di necessità, e l’innovazione è l’unica strada per preservare una cultura. Innovazione, anch’essa parola di l’origine latina, da “Novare” far nuovo, ovvero, alterare l’ordine delle cose stabilite per fare cose nuove, o fare le stesse cose che si fanno da secoli, ma in modo nuovo. Il presupposto per innovare, può non essere una profonda conoscenza della realtà in cui viviamo?  Continue reading

Invettive tra politici. “Non hai amministrato neanche un condominio!”

condominioDa che esiste la politica, gli avversari pretendenti al potere si sono affrontati a muso duro, spesso mettendo in evidenza le manchevolezze dell’altro e assai raramente esponendo le proprie soluzioni per vincere le difficili sfide legate all’amministrazione di una società complessa.

L’emergere di una nuova forza politica tacciata a torto o a ragione di inesperienza, ha portato in auge una nuova invettiva, che si sente ripetere molto spesso nei talkshow di approfondimento serale.

“Lui si propone a governare la città/regione/Paese, ma nella sua vita non ha amministrato nemmeno un condominio!!”. Continue reading

Foto di Tramonti

Era già l’ora che volge il disio | ai navicanti e ‘ntenerisce il core | lo dì c’ han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d’amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more. (Dante Alighieri, Divina Commedia)

img_20161224_170248

Ho orrore dei tramonti di sole, è romantico, fa tanto opera. (Marcel Proust)

Continue reading

“ODIO ERGO SUM” l’assioma degli Haters del web

dito-cattelanIl dito medio di Cattelan eretto nel centro di piazza Affari, davanti alla storica sede della Borsa, dovrebbe essere promosso a idolo pagano di una nuova corrente di “raffinati intellettuali”: gli haters del web e dei social network, gli odiatori di professione.

Con il dito indice pronto sullo smartphone non si lasciano sfuggire l’occasione per lanciare, attraverso la rete, ferocissime  invettive, mostrando il dito medio al colpevole di turno, bersaglio passeggero di tutto il loro sdegno  e odio.

Allo stesso modo in cui odiano, costoro venerano i simboli del bene assoluto. Nella loro mente vedono il mondo diviso in buoni e cattivi, in illuminati e addormentati, in liberi e schiavi. Inutile ricordare da che parte essi credono di stare. Buoni, onesti, illuminati, liberi hanno ricevuto l’investitura ad evangelisti della verità assoluta, anche se complottista e infondata. Continue reading