Beppe Grillo, come personaggio politico, viene automaticamente associato ormai da anni alla rete internet e ai social media. Per Grillo e il suo guru Casaleggio la rete è la sede ideale della democrazia perché è il solo mezzo di comunicazione in grado di accogliere le opinioni di tutti, partendo dal basso. Grillo dall’alto dei suoi superpoteri morali e visionari ha fatto molto di più. Ha benedetto la rete come medium eletto, perché frequentato da “gente che sta avanti”, e scomunicato tutti i personaggi vecchi, morti e moribondi che affollano giornali e televisioni, seguiti da stupidi rimbecilliti, addormentati e passivi davanti alla stampa di regime.
Eppure il dominio incontrastato nella rete di Grillo è insidiato da Renzi, almeno su Twitter.
Se in Facebook il primato del comico e politico genovese è al sicuro, con circa 1 milione di fans in più rispetto a Renzi, su Twitter, il vantaggio un tempo abissale, s’è assottigliato sempre di più e il maggior ritmo di acquisizione di nuovi followers dell’attuale presidente del consiglio lascia intravedere un possibile sorpasso nei prossimi mesi.
Tra i politici italiani i due hanno fatto il vuoto dietro, perché al terzo posto tra i più seguiti c’è Vendola con circa 450mila, mentre il padano sempre più meridionalista Salvini, forte su Facebook, resta molto indietro in Twitter con meno di 100mila followers.
Il rapporto di seguaci nel social network non si traduce certo nello stesso rapporto di voti alle urne, ma è un fenomeno interessante, che tentiamo costantemente di analizzare in questo blog.
Se dovesse verificarsi il probabile sorpasso di Renzi, un fatto di scarsa importanza in sé come il primato di followers in twitter, rischierebbe di diventare uno smacco per chi ha fatto della rete il proprio habitat naturale e unico mezzo di comunicazione ideologicamente idoneo.
Per restare aggiornato sulla classifica dei politici più seguiti in Twitter, visita la pagina: I politici italiani più seguiti in twitter