Alessandro Di Battista, il salvatore della patria incompreso #M5s #vincetepoi @ale_dibattista

Il giovane superman della politica, eletto per toglierci dai guai è un incompreso. Egli stesso non comprende l’incomprensione di cui è vittima, l’assurda motivazione per cui i cittadini italiani non votino tutti per lui, portatore di salvezza e verità e di verace spirito combattivo e rivoluzionario.

L’unica ragione possibile sembra essere che gli italiani siano tutti anestetizzati, addormentati, drogati, imbambolati, intimoriti e che non riescano a vedere ciò che ai suoi occhi è così chiaro.

Ecco il suo post dove si rivolge all’imbelle e rassegnato popolo italiano, e che ha ricevuto uno straordinario successo di share, like e commenti inneggianti alla santa missione di risveglio delle coscienze, portata avanti dal giovane politico, o cittadino che dir si voglia.

I partiti rubano, sono corrotti e disonesti, vanno abbattuti, per ripristinare il paradiso terrestre della democrazia.
Un paradiso grillino, fatto di onesti cittadini come lui, esempio di impegno e dignità, icona, anzi idolo di tutti noi, poveri incapaci, annebbiati, affaticati, da una vita che ahinoi richiede impegno e sacrifici per essere portata avanti; noi che chiediamo ai nostri rappresentanti politici almeno che non siano dei folli dittatori, e che non si mettano in testa di dichiarare guerra all’euro, alle banche e all’europa germanocentrica, che cerchino di valorizzare quanto di buono c’è in questo paese grazie all’impegno e alla fatica quotidiana di milioni di persone.

Siamo quelle persone addormentate, impaurite, tanto bisognose del risveglio del giovane rampante pentastellato, che se restano senza lavoro cercano di migliorare il proprio livello professionale, e di ricollocarsi secondo le proprie possibilità, contribuendo al miglioramento collettivo della società, senza andare in giro a pretendere sussidi e redditi di cittadinanza che portano a un sempre maggiore rilassamento dei costumi e a un abbassamento della professionalità generale.

Caro Di Battista davvero non capisci perchè nonostante i partiti politici siano invotabili, la gente preferisca Renzi a voi? Davvero non capisci perché non andrete mai oltre il 20% di disperati, se non vi metterete a dialogare e a proporre un’alternativa possibile. Studia un pò di storia, non è mai esistito e non potrà mai esistere una democrazia rappresentativa senza partiti politici.

Davvero pensi che offrire un’alternativa credibile all’italiano medio, sia un optional per ottenere il suo voto? Caro Alessandro ma ci sei o ci fai? Visto che stai in politica siamo certi che ci fai.

Botta e risposta su Twitter. Da #vinciamonoi a #vincetepoi ad #arrestanovoi

Riprendiamo a seguire le conversazioni su Twitter, alla ricerca di qualche logica.
Prima delle elezioni il mantrhashtag del m5s è stato #vinciamonoi, alimentato da tipico entusiasmo grillino, diretto verso l’abbattimento dell’immondizia dei partiti.
Invece gli italiani che hanno votato, hanno dato prova di essere ancora affezionati alle care vecchie regole della democrazia rappresentativa, perchè va bene il rinnovamento, ma qualcuno uno straccio di responsabilità di governo se le deve pure assumere in questo paese.
Quindi il #vinciamonoi è stato sostituito da un #vincetepoi accompagnato da un #vincetemai, a raccogliere i tweets dei cittadini traviati, ciechi e sottomessi (a detta dei rivoluzionari pentastellati) che hanno voluto così dedicare i dovuti sfottò a Grillo, Casaleggio e seguaci.
Il contrattacco dei 5stelle è subito servito. Dopo i recenti scandali della nuova tangentopoli di Venezia, il nuovo trend è #vinciamopoi, ma intanto #arrestanovoi.

Dialogo (immaginario) in streaming tra Papa Francesco e Beppe Grillo

In uno scenario fantastico, che si discosta dall’attuale realtà non di molto, immaginiamo che la pratica dello streaming sia stata estesa agli incontri del Santo padre con i rappresentanti della politica. In tale scenario Beppe Grillo, paladino dei cittadini ha già sconfitto i vecchi partiti e Renzi, Alfano, Berlusconi sono stati ridotti in cenere.
Si vocifera che oggetto del prossimo streaming sarà l’incontro tra l’amatissimo Papa Francesco e il leader del movimento 5 stelle Grillo.
A richiedere l’incontro sarebbe stato il Papa in persona, perché Beppe Grillo, bisognoso di un nuovo nemico da abbattere, ha puntato il Vaticano, preparando una feroce campagna di comunicazione nella quale intende scagliarsi contro i molti privilegi della Chiesa sul territorio italiano, accusata di essere la causa prima della disperazione dilagante tra i cittadini. In primis, nel diktat grillino, la Chiesa verrà obbligata a pagare una doppia IMU sulle chiese e gli istituti religiosi.

Immaginiamo quindi seduti a un tavolo, da una parte il Papa e il Segretario di stato Vaticano, dall’altra Grillo vestito da Savonarola, l’illuminato presidente della repubblica Di Maio in doppio petto e il premier indiscusso Di Battista, con la tutina di Superman. Al di qua di tv, pc e ipad milioni di fedeli in fremente attesa.
Come potrebbe svolgersi il dialogo.
Papa – caro fratello Beppe la chiesa ha bisogno delle case del Signore, per diffondere la Sua parola …
Grillo – No non ti faccio parlare, tu rappresenti i poteri forti, le lobbies dell’energia, delle banche, dell’informazione e della massoneria. Noi non riconosciamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo perché sono lo stessa cosa! Trasformeremo le chiese in circoli del M5S e sottoporremo la Bibbia a una radicale revisione, condotta da un team di monaci grillini che scoveranno le imposture che si annidano tra le parole,abilmente modificate da voi, portando alla luce la vera parola. I monaci faranno il lavoro a metà prezzo, rendicontando i fiaschetti di vino e i cappuccini…il discorso continua per 10 minuti su questo tono.
Papa – io ti benedico figliolo.. lo Spirito Santo ti illumini.
Grillo – Noi non abbiamo bisogno dello Spirito Santo, abbiamo le nostre centrali energetiche a impatto zero. Ma non ti preoccupare, io non ce l’ho con te, sei una brava persona, ti voglio bene. Io ce l’ho con ciò che rappresenti.

Poi Grillo, temendo di avere esagerato e per scongiurare un fulmine divino sulla testa, si inchina al santo uomo e gli bacia la mano, mettendo in totale confusione gli spettatori, che assistono alla solita scena del rivoluzionario a parole, rispettoso delle regole e un pò sottomesso.

Siamo tutti in uno spettacolo di Grillo, l’uomo del V(anity)-day

Se si può imputare a Berlusconi la responsabilità di avere confuso il mondo dello spettacolo con la politica, candidando attori, attrici e subrettes, Beppe Grillo ha fatto molto di più.

Grillo ci ha trasportati nel suo show personale. La conferma è data dalle sue ultime parole, pronunciate ieri in streaming, in uno degli spettacoli meno edificanti della repubblica italiana.

Prima Grillo accusa Renzi di avergli copiato il programma, poi si pone in una posizione di NO assoluto al dialogo e al confronto. Prima Grillo non fa parlare, esercitando un’immaturità che si può comprendere solo tra i bambini dell’asilo, poi lo unge di gentilezze e carinerie del tipo “ti voglio bene, non ce l’ho con te, ma per ciò che rappresenti”.

E’ evidente a questo punto che Grillo non agisce se non nella logica della vanità personale, perché è preoccupato del copyright delle sue idee, al punto da rivendicarne la paternità e difenderle dal plagio. E’ totalmente disinteressato agli effetti positivi che la realizzazione di tali idee potrebbero avere sui cittadini. Ciò potrebbe portare un grosso vantaggio per la gente, ma un danno per la sua vanità personale o di partito. Un concentrato di vecchie brutte pratiche insomma.

Inoltre Grillo ha accusato Renzi di rappresentare i poteri forti. Ebbene, se non siamo nel mondo delle favole, una rivoluzione (anche se nel modo grillino, e cioè in giacca e cravatta, a mezzo stipendio e a zero responsabilità) è la transizione da un sistema di potere a un altro. Un vento di rivoluzione è una cosa che crea simpatia, mentre un sistema di potere no. Sarà per questo che Grillo non ci fa capire quali sarebbero i suoi poteri forti. De Benedetti verrebbe sostituito da Casaleggio, l’informazione sarebbe ricoperta dal suo blog, primo ministro l’aitante e valente Di Battista, e al ministero della comunicazione andrebbero Messora e Casalino. Ce lo spieghi meglio, per favore. Vogliamo capire per quale nuovo establishment dovremmo votare.

Grillo è del tutto scollato dai problemi della gente, ne cavalca il malcontento e la disperazione per un mero fine di potere personale o della stretta cerchia alla quale appartiene. Esattamente come hanno sempre fatto tutti gli altri politici.

Vorremmo partecipare attivamente a un cambiamento culturale dell’Italia, ma un leader come lui, che non ha un minimo di leadership, è difficile da accettare.

Quando parla Vendola è bravo chi ci capisce

Il linguaggio di Vendola rientra tra i misteri insoluti della comunicazione. Con quale criterio il politico sceglie le parole per esprimere il proprio pensiero? Quando è nell’intimità della sua casa continua a parlare così? E’ programmato per rendere pomposo ciò che pomposo non è, anche tra le mura domestiche? La sua colf quando stira le camicie sarà antropologicamente incline ad una sublimazione simbolista, da un punto di vista gnoseologico? Roba da restare a bocca aperta.

Ad esempio oggi ha scritto questa frase in Twitter. Un’opinione che è possibile condividere o meno.

Un governo che comprenda i diversamente berlusconiani è antropologicamente respingente…a qualcuno viene in mente una formula più diretta?


vendola

La domanda ingenua che ci poniamo è se non convenga allo stesso politico, esprimere il concetto in una forma comprensibile a chi ha la quinta elementare o la terza media. Ma soprattutto ci chiediamo il perché, coloro che hanno studiato al punto da riuscire a capire il linguaggio di Vendola, debbano fare i conti con uno stile così inutilmente complesso e pomposo.

Un ostacolo reale alla comprensione dei concetti che si celano dietro alle sue ostiche parole.

“Votate me, perché tra i peggio sono il meno peggio!”

Antonio_La_TrippaLa comunicazione migliore che ci sanno proporre i politici, grillini inclusi, è “Votate me, perché quell’altro non è votabile.”

Il giorno di una nuova era arriverà quando finalmente un candidato si proporrà dicendo quello che vuole fare. Lo ripeta allo sfinimento perché la gente non capisce finché non viene bombardata dallo stesso messaggio un numero indefinito di volte. Che sia un messaggio in positivo, diretto verso un obbiettivo comune, che chiami alla responsabilizzazione, al coinvolgimento e al dialogo. Che non giustifichi la mediocrità, l’aggressività e la cialtroneria, ma affronti il problema in modo serio.

Se il politico non si dimostra capace, lo ammetta, chieda scusa, e si ritiri facendo posto a qualcun altro.  Politici, per una volta diteci che razza di idea avete del futuro, perché è l’unica cosa che ci interessa. Abbiamo bisogno di una visione, non dei soliti ammonimenti sull’opportunità della stabilità finanziaria da un lato, della necessità di una lotta senza quartiere contro la vecchia politica dall’altro, che di fatto si traduce nello slogan “vota me, perché io sono meno peggio di quell’altro”.

Messaggio a tutti i partiti. Sappiamo che gli altri partiti sono peggio di voi, sulla base di un ragionamento politico soggettivo, ma questa non è una motivazione per votarvi. Provate a descrivere l’idea che avete del futuro e come intendete realizzarla. Indicate una direzione credibile e avrete dalla vostra parte le energie positive e le qualità di milioni di persone. Qualcuno sarà capace?

#Grillo, l’uomo che sforna nemici perché ha perso di vista l’obbiettivo, e l’insegnamento di Henry Ford

Henry-FordGrillo di nemici ne sforna uno al giorno, con un’efficienza e una produttività strabiliante. Domani potresti essere tu, ad accendere gli animi dei suoi seguaci, fan e followers, diventando il bersaglio di epiteti poco edificanti. Potresti trovarti un popolo contro, anche se sei niente, perché hai osato avversare il verbo del condottiero illuminato e dunque rappresenti una mala erba da estirpare. Questa strana logica, non può tuttavia fare a meno di una buona pratica. I nemici vanno serializzati, perché come diceva Schopenhauer, la nostra capacità di concentrazione ha dei limiti, e persino nel dolore, non siamo capaci di soffrire contemporaneamente per due mali diversi, con la stessa intensità.

Grillo intende crescere nel consenso grazie a un popolo di disperati, in continua crescita, che secondo le tristi rilevazioni dell’Istat, rappresentano oggi una fetta sempre più ampia della popolazione italiana. Una percentuale che somiglia curiosamente alle sue percentuali di consenso. Infatti, solo se non vedi alcuna prospettiva puoi dare credito ad una comunicazione così aggressiva e così noiosamente ripetitiva. Se vedi davvero una prospettiva, la tua energia è solo positiva e dedita alla costruzione, alla ricerca del miglioramento.

Invece la crisi di identità porta alla necessità di un nemico da abbattere. Così prendiamo in prestito dal nemico la nostra identità e ne diventiamo dipendenti. Senza il nemico, o il riferimento esterno, come definiremmo noi stessi? Quali idee, prospettive, qualità, competenze, obbiettivi? Continue reading

Per la spending review il senato verrà sostituito da Porta a Porta di Vespa

VespaPortaaPortaIl bicameralismo perfetto è roba d’altri tempi. Il senato trasforma il parlamento in una palude, piena di trappole e tranelli, ed ormai è riconosciuto da tutti, anche dagli stessi senatori, che tenere in vita due camere nell’era di internet e della velocità, è puro anacronistico.
Tutte le cose, soprattutto quelle inutili oggi si devono fare velocemente. Se si deve girare intorno, fare una legge, e poi disfarla e poi rifarla, ebbene tutto ciò va fatto con velocità ed efficienza, eliminando lacci e laccioli, anche se poi ci ritroviamo al punto di partenza.
Chiudiamo il senato che non serve a niente, si comincia a sentire all’unisono da più parti. Qualcuno si spinge a immaginare l’inimmaginabile. Che i senatori stessi votino per la loro stessa abolizione. Roba da fantascienza. Siamo solo agli inizi, tra non molto si dirà che anche la Camera dei deputati non serve a niente, e un giorno un animo puro, venuto chissà da dove, avrà il coraggio di dire “il re è nudo!”, ovvero tutta questa politica non serve a niente.
Ma non lasciamoci andare a disfattismi. Cosa ne faremo dei senatori e del carrozzone carico carico di politici che discutono, ragionano e fanno polemiche a tutte le ore nei talk tv, per il bene del paese?
L’esigenza indiscutibile di ridurre i costi, ma tenere al contempo il dibattito politico vivo, porterà alla sostituzione del senato con porta a porta di Vespa. Gli ex senatori potranno sfilare in uno studio nuovo e rinnovato, più ampio e con tante poltrone bianche in più.

#Casini inaugura la nuova specialità, Il Salto sul carro del vincitore. #Italicum

Prossimo obbiettivo, contrastare i vincoli e le trappole dell’italicum, e saltare gli sbarramenti che quegli scellerati dei nuovi legiferanti in profonda sintonia, stanno mettendo. Come farà Pierferdinando Casini a saltare lo sbarramento? E’ come una gara di atletica, ci vuole un grande salto, una prestazione super per arrivare alla quota richiesta.

Casini deve essere pragmatico. Se non si può correre da soli da qualche parte si deve andare, e allora, il segugio Pierferdinando, sta fiutando il carro giusto, dove saltare.

Nel grande centro destra di Berlusconi si sta decisamente più comodi, sebbene bisogna accettare la sconfitta politica dell’essere tornati al punto di partenza, dopo otto anni, come nel gioco dell’oca. L’abile Casini troverà certamente un motivo nobile per la sua giusta scelta, e ce l’esporrà a breve tra le candide poltrone di Vespa.

La politica, l’amore e la bontà

amoreA detta dei suoi principali esponenti, la politica è il luogo dove si coltivano i migliori sentimenti. Amore, amicizia, pace, bontà. Sono dunque questi i sentimenti che albergano nel cuore di chi si dedica alla politica.

Tutti facciamo in un certo senso politica, ognuno per il proprio livello di competenza. Facciamo politica quando esprimiano dei giudizi, quando ci formiamo delle idee e le comunichiamo, quando scegliamo chi frequentare, chi appoggiare, chi raccomandare e chi votare.

E non c’è idea e azione nell’uomo, che egli non debba giustificare intimamente e pubblicamente con sentimenti nobili. Le idee e le azioni politiche non possono dunque fare eccezione e ecco che la bontà, la pace, la solidarietà e l’amore per il prossimo, si legano a doppia mandata con la politica.

Ma per un attimo stacchiamoci dall’idea d’essere tutti mossi da nobili sentimenti. I sentimenti che fanno dei socialisti dei militanti per il bene comune e paladini della solidarietà, dei liberisti i difensori delle migliori qualità umane e della natura, volte alla ricerca dell’eccellenza e del progresso.

Immaginiamo che dietro a tanta nobiltà d’animo e purezza di cuori, chi si dedica alla politica, a tutti i livelli, non sia mosso da altro che da un desiderio di esercitare il potere sugli altri. Immaginiamo che tutto giri intorno a questa ignobile parola che è potere. Questo lo sappiamo tutti, ho scoperto l’acqua calda, ma dirlo è politicamente scorretto. Pace e amore a tutti.