Luglio col bene che ti voglio……

Nel 1968, “appena” 44 anni, fa Riccardo del Turco con la  complicità di Bigazzi  inventava il tormentone estivo di Luglio, ancora molto conosciuto e spesso rivisitato in nuove edizion: Eccone il testo, che  pur non avendo grandi  pretese artistiche è accompagnato da un motivetto accattivante e pieno di promesse….estive.

 

Luglio, col bene che ti voglio vedrai non finirà.
Luglio m’ha fatto una promessa l’amore porterà. Continue reading

Video dell’intervista di Noel Gallagher a Mario Balotelli (sottotitoli in Italiano)

gallagher

Nel percorso di avvicinamento alla sfida dei quarti di finale di Euro 2012 tra Inghilterra e Italia, ci accorgiamo di quanta alta sia l’attenzione che gli inglesi hanno nei confronti di Mario Balotelli, giocatore del Manchester City, squadra vincitrice dell’ultima edizione della Premier League, dopo avere piegato l’agguerrita concorrenza dell’altra squadra di Manchester, il più blasonato Manchester United.

Noel Gallagher (Manchester, 29 maggio 1967) cantautore e chitarrista inglese, già frontman, insieme con il fratello Liam, della band inglese Oasis, è un tifoso sfegatato di superMario.

Da tifoso del Manchester City, Noel fa un’intervista molto simpatica a Mario Balotelli, in inglese, ma sottotitolata in italiano nel  video che trovi in fondo a questo post.

Nell’atteggiamento dell’intervistatore Gallagher si legge qualcosa in più dell’ammirazione e della stima per il calciatore italiano. La sua è una vera e propria venerazione. Balotelli fa innamorare i suoi tifosi perché gioca con l’anima e l’istinto e sa incantare con giocate sempre imprevedibili.

Dal memorabile gol di spalla, alla maglietta con la scritta “Why Always me?” che Mario ha mostrato dopo uno dei suoi gol, alla freddezza dal dischetto di rigore mostrata con disarmante naturalezza da Balotelli, i momenti delicatissimi della stagione.

Oltre alla classe pura mostrata nelle partite, Balotelli incanta anche per la sua imprevedibilità fuori dal campo, al punto da essere, a soli 21 anni, protagonista di numerose leggende metropolitane, che lo vedono autore di fatti molto insoliti, anch’essi oggetto dell’intervista.

Buona visione e buon divertimento! Continue reading

Chomsky: Che cos’e` la globalizzazione?

Noam_ChomskyNoam Chomsky è un linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense. Professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology è riconosciuto come il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale.

In questo video Chomsky spiega cosa sia la globalizzazione. La globalizzazione non è un’idea sbagliata alla base. L’idea di un mondo interconnesso dove gente diversa possa scambiarsi idee e merci non è certo da condannare. Potere avere a che fare con qualcuno diverso da noi è un’opportunità di arricchimento. Ciò che è da contrastare è il modo in cui questa globalizzazione si concretizza. Di fatto si tratta di un sistema regolato da un potere oligarchico, di un potere cioè nelle mani di poche migliaia di persone, che decidono della vita di miliardi di abitanti del pianeta.

Dobbiamo capire come funziona il mondo se intendiamo cambiarlo. Chomsky dice che la migliore definizione di globalizzazione che ricorda è quella di un economista canadese Jerard Highliner, che dice più o meno: ” i poveri si lamentano sempre, ma questo è solo retorica, il nostro sistema appaga tutti, almeno tutti quelli che contano.

In questo breve video con i sottotitoli in italiano, Chomsky spiega le dinamiche della globalizzazione in atto, dove il potere in mano ad una elite è tale da distruggere le produzioni locali, obbligando i paesi a importare merci dalle principali aziende multinazionali. Non si tratta di retorica, ma di fatti reali, di un sistema che agisce per sottrarre risorse a molti per concentrarle nelle mani di pochi. Finora il problema ha riguardato i paesi poveri, oggi inizia a riguardare i paesi meno virtuosi dell’area euro, e noi italiani ne sappiamo qualcosa, come prova del fatto che il processo non si arresta.

In questo breve video puoi seguire il pensiero di Chomsky sulla globalizzazione e trarre spunti per approfondimenti. Continue reading

Frasi di Bertrand Russel, messaggio per i posteri – Video

Nel 1959 Bertrand Russel, il celebre filosofo e matematico gallese, rilasciò un’intervista nella quale diede a noi posteri due consigli, uno di natura intellettuale ed uno di natura morale, per affrontare la vita nel mondo di oggi, come Russel immaginava che sarebbe stato.

La prima cosa che Russel ci dice è “quando stai studiando un argomento o considerando una filosofia chiedi a te stesso soltanto “Quali sono i fatti?” Qual’è la verità che la sostengono. Non lasciarti sviare né da ciò che vorresti credere, né da ciò che ti porterebbe dei vantaggi sociali se fosse creduto.

La seconda parte della sentenza è un richiamo all’onestà intellettuale, e dunque ha anche un valore morale. L’aspetto più squisitamente intellettuale, di supportare cioè le nostre idee con fatti e numeri, è la base per potere partecipare ad una dialettica costruttiva. La documentazione sui fatti non è mai abbastanza, procurarsela costa fatica e impegno, ma alla fine ciò che si pensa e si dice ha un peso e un valore ben diverso. Seguiamo dunque la raccomandazione di Russel, e impegniamoci ogni giorno per non prendere in prestito le opinioni altrui, ma per crearne di nostre, anche sbagliate, ma che ci siano costate un pò di fatica.

Il secondo messaggio, di natura morale è “l’amore è saggio, l’odio è folle”.
Con questa frase Russel ricorda la necessità di accettare chi è diverso da noi, ma vive insieme a noi. In un mondo sempre più interconnesso saremo costretti a fare i conti con ciò che non ci piace, o che è distante dalle nostra cultura. Non dobbiamo chiuderci e rifiutare l’altro, innalzando barriere razziste, ma dobbiamo imparare a tollerarci l’un l’altro, se vogliamo vivere insieme e non morire insieme.

Queste le due cose che Russel ci ha lasciato, che è possibile ascoltare nel video che segue. Continue reading

In Italia solo i ricchi piangono. Le lacrime di Livia Turco in Tv – Video

Livia Turco, che dal 1987 siede comodamente sugli scranni del parlamento, sembra accorgersi solo adesso del disastro economico.

Oggi Livia Turco, seguendo il trend della Fornero e di Rosy Mauro, si commuove e versa lacrime davanti a milioni di spettatori.

Le lacrime della turco nei confronti dei disoccupati presenti in trasmissione è quantomeno paradossale.

Questi politici non hanno il senso della realtà.

Non si rendono conto che le loro lacrime sono fastidiose e inopportune. Se ritengono di avere fallito, si vadano a cercare un lavoro come tutti gli altri. Il premier Monti dovrebbe inserire nei suoi pacchetti salva italia una tassa sostanziosa per tutti i politici che versano lacrime in televisione. Dopotutto sono tra i pochi in Italia che se lo possono permettere.

A questo punto si aprono le scommesse. Chi sarà la prossima a piangere?

L’uomo contemporaneo e il progresso tecnologico secondo Benigni e Troisi – Video youtube

Nel film Non ci resta che piangere, i protagonisti Mario e Saverio cercano di portare il progresso nel medioevo. Catapultati in un passato buio, pensano di donare ai loro antenati di Frittole i vantaggi del progresso tecnologico, portando l’elettricità e i servizi igienici. Il loro entusiasmo viene presto frenato dalla consapevolezza di non sapere fare nulla.

Accorgendosi ben presto di non essere capaci a fare niente in un contesto dove manca tutto, in una gag indimenticabile Benigni e Troisi dipingono l’uomo contemporaneo che si crede evoluto e civilizzato, ma in realtà usa la tecnologia come se fosse un mistero quotidiano.

Ogni volta che accendiamo un computer, la luce di una stanza o semplicemente andiamo al bagno e usiamo i servizi, accadono cose affatto banali, che una sana curiosità sul mondo che ci circonda dovrebbe spingerci ad approfondire. Non diventeremo degli scienziati, ma almeno avremo impegnato bene il nostro tempo nel cercare di andare un pò più a fondo nella comprensione dei fenomeni che ci circondano e impareremo qualcosa in più.

Nella scena famosa del film Non ci resta che piangere Troisi e Benigni dipingono un certo modo di fare  italiano che vediamo rispecchiato nell’atteggiamento di molti. Si parte dall’assunto di sapere fare cose che non si sanno fare. Si butta un’idea, tanto poi qualcuno la farà quadrare e la meterà in pratica, preoccupandosi dei dettagli. E’ quello che accade oggi nella politica dove esponenti di destra e sinistra sanno ciò che bisognerebbe fare per rilanciare il paese. Sono gli stessi che nei fatti hanno ridotto l’Italia a un paese arretrato che ha perso terreno e competitività in un mondo che corre. Tra questi c’è chi ha passato degli anni a dirci che la crisi era solo un fatto che si curava dallo psicologo. Continue reading

Buoni propositi per il nuovo anno: basta parlare di destra e sinistra

destra e sinistra politicaGiorgio Gaber che aveva un occhio più attento della media sui fatti della società,  cantava tanti anni fa “cos’è la destra, cos’è la sinistra“. Si potrebbe dire che la destra, nell’emiciclo parlamentare è il gruppo di politici che siedono alla destra del presidente della camera, la sinistra invece sta dalla parte opposta. Oltre a questo non mi vengono molte altre differenze, perché nella sostanza la gente identifica l’allegro gruppo di parlamentari come una casta divisa nelle parole, compatta nei fatti. In effetti si potrebbe dire che la destra è quella che ha “creduto” che Ruby Ribacuori sia la nipote di Mubarak, ma la sinistra nonostrante ciò si è mostrara impreparata non è riuscita a prenderne il posto, macchiandosi di una colpa non meno grave.

Le cose che riguardano la nostra vita non sono nè di destra, nè di sinistra, sono e basta. La produttività, il debito, il lavoro, i redditi, l’istruzione, la competitività, le prospettive non vedo che colore abbiano. Assegnare un colore ai problemi davvero importanti vuol dire ostinarsi a buttare tempo e energie, vuol dire che non siamo ancora consapevoli della nostra situazione, perchè ancora il piatto di pasta a tavola c’è. L’appartenenza acritica a una categoria politica è un ostacolo al cambiamento, è dare manforte ad una classe politica che punta proprio a questo: che nulla accada, che la vacca da mungere resti ben ferma, in un mondo che corre. Quando non c’è più niente da mungere, si cade in emergenza, e il conto lo pagano i soliti fessi. Continue reading

Berlusconi ammutolito a Ballarò ?

berlusconiBerlusconi telefona a Ballarò per intervenire sui temi in discussione. Giovanni Floris, memore di altre precedenti telefonate, durante le quali si era scontrato in diretta con premier, mette subito le mani avanti:accetta di fare una deroga alle regole ma invita Berlusconi a rispondere alle domande dallo studio.

A questo punto Berlusconi chiude la comunicazione. Dopo 10 minuti viene richiamato, ma non risponde.

Floris, dopo due tentativi andati a vuoto, ha dovuto rinunciare a parlare con Berlusconi. Ha inoltre ironizzato:”Nella lunga storia di telefonate con il premier non poteva mancare anche quella muta!: Un classico di tutti noi nella vita normale di tutti i giorni”. Continue reading

Crozza a Ballarò: satira feroce.

maurizio crozzaGli estimatori di Ballarò non si perdono mai l’introduzione  di Crozza. Ieri sera i politici ascoltavano la satira del noto comico con facce impietrite ed inespressive, invece il pubbblico in studio si è divertito molto e lo ha manifestato…..

Ieri sera Crozza credo abbia rischiato molto, ma le sue battute  caustiche sono state irresistibili:

-Dato che in Italia l’economia non gira al posto dei quattrini usiamo qualcosaltro e da buoni cittadini seguiamo le indicazioni del premier quando ha dichiara che di deve fare “girare la patonza”.

E se l’euro crolla, cambiamo moneta e diamogli un nuovo nome: “escort” suona bene…….

Papa Luciani sulla proprietà privata – Video

Video in cui Papa Luciani parla della proprietà privata e si interroga sul ruolo della chiesa nel mondo.

Papa Luciani afferma che la proprietà privata è per nessuno un dirito inalienabile e assoluto. Nessuno ha il diritto di usare dei beni in suo vantaggio oltre le proprie necessità quanto qualcuno muore di fame per non il fatto di non avere nulla.

Il suo pontificato fu tra i più brevi della storia: la sua morte avvenne infatti dopo soli 33 giorni dalla sua elezione al soglio di Pietro. Viene ricordato con gli affettuosi appellativi di “papa del sorriso” e “sorriso di Dio”. Continue reading