“Ho imparato che la calma è molto
più destabilizzante della rabbia…
che un sorriso disarma molto
più di un volto corrugato,
ho imparato che il silenzio
di fronte ad un’offesa è
un grido che fa tremare la terra.
Ho imparato che come un amore
rifiutato non si perde ma torna
intatto a colui che voleva donarlo,
così accade per la rabbia, le offese…
siamo noi a decidere se farci toccare
o meno da un sentimento,
di qualsiasi sentimento si tratti.
Non importa se stai procedendo
molto lentamente…ciò che importa è
che tu non ti sia fermato. ”
(CONFUCIO)

“L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare”

(Eduardo Galeano)

Ogni mattina noi nasciamo nuovamente. Ciò che decidiamo di fare oggi è ciò che conta davvero.
(Buddha)

La capacità di stare da soli è la capacità di amare. Può apparirti paradossale, ma non lo è. E’ una verità esistenziale: solo le persone in grado di stare da sole sono capaci di amare, di condividere, di toccare il nucleo più intimo dell’altra persona, senza possederla, senza diventare dipendenti dall’altro, senza ridurla a un oggetto e senza diventarne assuefatti. Le riconoscono libertà assoluta, perché sanno che se l’altro se ne va saranno felici come lo sono adesso: l’altro non può privarli della loro felicità, perché non è da lui che arriva. (Osho)

Epitteto (in greco Ἐπίκτητος) (Ierapoli, 50 – Nicopoli d’Epiro, 120) è stato un filosofo greco, esponente dello stoicismo. Le notizie certe che si hanno sulla vita di Epitteto  sono molto poche. Il nome Epitteto, che in greco antico (Ἐπίκτητος) significa “schiavo” , era probabilmente un soprannome.

Quando si è tristi bisogna mescolarsi alla folla. La solitudine nutre i pensieri cupi. (Gautier)

È pericoloso reprimere nei giovani l’orgoglioso entusiasmo. (Dostoevskij)

Né la ricchezza più grande, né l’ammirazione delle folle, né altra cosa che dipenda da cause indefinite sono in grado di sciogliere il turbamento dell’animo e di procurare vera gioia. (Euripide)

Nulla deve essere inaspettato; si deve invece sperare qualsiasi cosa. (Euripide)

Non è facile fermare un sasso quando è uscito dalla mano, né un discorso quando è uscito dalla bocca. (Euripide)

Il dio della guerra odia coloro che esitano. (Euripide)

I buoni e i saggi conducono vite tranquille. (Euripide)

Chi trascura di imparare in giovinezza perde il passato ed è morto per il futuro. (Euripide)

Chi dice ciò che vuole deve aspettarsi in risposta ciò che non vuole. (Euripide)

Si è schiavi del denaro o della sorte. (Euripide)

L’uomo giusto è nato per il bene del prossimo. (Euripide)

Il tempo è breve; chi insegue l’immenso perde l’attimo presente. (Euripide)

Chi non è posto in una carica, non si occupi degli affari di essa. (Confucio)

Spezzasi l’acciaio, per duro che sia; ciò che pare il più solidamente stabilito, sovente torna più facile a distruggere. (Confucio)

Siate severi verso voi medesimi, quando si tratterà de’ vostri propri difetti, ma indulgenti verso gli altri; non dite male di chicchessia, né fate caso del male che potrassi dire di voi. (Confucio)

Parlando ed operando, non crediate, quantunque siate solo, di non esser veduto né udito: gli spiriti sono testimonii di tutto. (Confucio)

Poiché vogliamo insegnare agli altri la via della virtù, incominciamo dall’entrarvi noi medesimi, e ci seguiranno. (Confucio)

L’uomo troppo compiacente che accorda tutto per tutto avere, é ruinato dalla propria facilità. (Confucio)

La sapienza procura a chi la coltiva il godimento dei veri beni; essa sola dovrebb’essere lo scopo de’ nostri voti, ma le passioni la contrariano, i vìzi la maltrattano, e tutti gli aditi le sono chiusi. (Confucio)

Non assumete troppe faccende; molti affari trascinano seco molti dispiaceri, o almen almeno pensieri. Non vi mischiate che in quelli che sono d’indispensabile vostro dovere. (Confucio)

Non cercate la troppa allegrezza né la troppa tranquillità; la ricerca che ne farete é pur essa una pena ed un ostacolo alla quiete. (Confucio)

Non imitiamo quegli uomini isolati, savii soltanto per loro medesimi. (Confucio)

Fate il bene in ogni tempo, in ogni luogo, in tutte le circostanze in cui potrete farlo; e sarete, a non dubitarne, virtuosi e saggi. (Confucio)

Fate il bene per se medesimo, senz’alcun motivo d’interesse personale; vi sarà resa la giustizia che meritate, godrete senza contrasto della riputazione di virtù e di sapienza, che si forma da se medesima in favore di quelli che così si governano senza parere di ambirla. (Confucio)

Guardatevi bene soprattutto dal cercare o disprezzare l’approvazione degli uomini, ma accogliete lodi e disprezzi con la medesima indifferenza. (Confucio)

Guardatevi dal far cosa, di cui dobbiate o tosto o tardi pentirvi. (Confucio)

Colui che desidera assicurare il bene di altri si è già assicurato il proprio. (Confucio)

È nobile cosa la povertà accettata con gioia. (Epicuro)

Di fronte ad ogni desiderio bisogna porsi questa domanda: che cosa accadrà se il mio desiderio sarà esaudito, e che cosa accadrà se non lo sarà? (Epicuro)

Non bisogna rovinare il bene presente col desiderio di ciò che non si ha, ma occorre riflettere che anche ciò che si ha lo si è desiderato. Niente basta a chi non basta ciò che è sufficiente. La scontentezza dell’anima porta l’uomo a desideri eccessivi. (Epicuro)

Non fingere di essere saggio, ma sii saggio davvero: non abbiamo bisogno di apparire sani, ma di esserlo veramente. (Epicuro)

Perché voler essere qualcosa quando si può essere qualcuno? (Flaubert)

Ottimista è chi dice: “Domani è domenica”; pessimista chi dice: “Dopodomani è Lunedì.” (Flaubert)

Tre cose occorrono per essere felici: essere imbecilli, essere egoisti e avere una buona salute. Ma se vi manca la prima tutto è finito. (Flaubert)

Si fa della critica quando non si può fare dell’arte, nello stesso modo che si diventa spia quando non si può fare il soldato. (Flaubert)

Abbiamo paura di perdere soltanto ciò che possediamo, sia essa la nostra vita o i nostri poderi. (Coelho)

Io sono come tutti gli altri, vedo il mondo come vorrei che andasse, e non come va veramente. (Coelho)

Non pensare a quanto è rimasto indietro […] se quanto hai già trovato è fatto di materia pura, non potrà marcire.[…] Se è stato soltanto un attimo di luce, come l’esplosione di una stella allora non troverai più nulla quando ritornerai. Ma avrai visto un’esplosione di luce. E anche solo per questo ne sarà valsa la pena. (Coelho)

Chi entra nel deserto non può tornare indietro. Quando non si può tornare indietro, bisogna soltanto preoccuparsi del modo migliore per avanzare. Al resto ci pensa Allah, compreso il pericolo. (Coelho)

A questo punto del proprio sforzo, l’uomo si trova davanti all’irrazionale e sente in sé un desiderio di felicità e di ragione. L’assurdo nasce dal confronto fra il richiamo umano e il silenzio irragionevole del mondo. (Camus)

Nel mondo assurdo, il valore di una nozione o di una vita viene misurato in base alla sua infecondità. (Camus)

In un mondo in cui tutto è dato e nulla viene spiegato. (Camus)

Un capo, una persona, significano un padrone e milioni di schiavi. (Camus)

Un impiegatuccio in un ufficio postale è pari a un conquistatore se la consapevolezza è comune ad entrambi. (Camus)

Solo una filosofia dell’eternità, nel mondo di oggi, potrebbe giustificare una nonviolenza. (Camus)

Quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, quelli che scrivono in modo ambiguo hanno dei commentatori. (Camus)

Un uomo labirintico non cerca mai la verità, ma sempre e soltanto Arianna. (Camus)

Quando saremo tutti colpevoli, sarà la democrazia. (Camus)

Per esistere solo una volta nel mondo, è necessario non esistere mai più. (Camus)

Non voglio essere un genio: ho già problemi a sufficienza cercando di essere solo un uomo. (Camus)

Non c’è destino che non si vinca con il disprezzo. (Camus)

La grandezza dell’uomo è nella decisione di essere più forte della sua condizione. (Camus)

Come rimedio alla vita di società suggerirei la grande città. Ai giorni nostri, è l’unico deserto alla portata dei nostri mezzi. (Camus)

La nostra sola giustificazione, se ne abbiamo una, è di parlare in nome di tutti coloro che non possono farlo. (Camus)

Una brava persona si vergogna anche davanti a un cane. (Cechov)

I pregiudizi e tutte le brutture della vita sono utili, perché col tempo si trasformano in qualcosa di utile, come il letame in humus. (Cechov)

Si dice che la verità trionfa sempre, ma questa non è una verità. (Cechov)

Non permettere alla lingua di oltrepassare il pensiero. (Cechov)

Meglio perire per mano degli stupidi che averne gli elogi. (Cechov)

Forse solo in paradiso l’umanità vivrà per il presente; finora è sempre vissuta d’avvenire. (Cechov)

L’onore non si può togliere, si può solo perdere. (Cechov)

Qualsiasi idiota può superare una crisi; è il quotidiano che ti logora. (Cechov)

I dottori sono simili agli avvocati; la sola differenza è che gli avvocati ti derubano soltanto, mentre i medici ti derubano e per di più ti uccidono. (Cechov)

Troppo faticoso soccorrere me stesso e il prossimo. (Brecht)

Tra le cose sicure, la più sicura è il dubbio. (Brecht)

La predilezione della borghesia per i banditi si spiega con l’erroneo concetto: un bandito non può essere un borghese. Questo errore discende in linea retta dall’altro: un borghese non può essere un bandito. (Brecht)

Intelligenza non è non commettere errori, ma scoprire subito il modo di trarne profitto. (Brecht)

Il realismo non consiste in come sono le cose vere, ma in come sono veramente le cose. (Brecht)

Esitare va benissimo, se poi fai quello che devi fare. (Brecht)

È così grande la malvagità del mondo che devi consumarti le gambe a forza di correre per evitare che te le freghino. (Brecht)

Cos’è lo svaligiare una banca rispetto al fondarne una? (Brecht)

Chi dice A non deve dire B. Può anche ammettere che A era falso. (Brecht)

Il mondo non viene spiegato già con lo spiegarlo? No. La maggior parte delle spiegazioni sono giustificazioni. Dominio popolare significa dominio degli argomenti. Il pensiero sorge dopo delle difficoltà e precede l’azione. (Brecht)

Per chi aspira al primo posto non è indecoroso fermarsi al secondo o al terzo. (Cicerone)

Nulla che sia del tutto nuovo è perfetto. (Cicerone)

La scienza che si diparte dalla giustizia è da chiamarsi inganno, piuttosto che sapienza. (Cicerone)

Il saggio stesso formula spesso opinioni su ciò che non conosce, non di rado è in preda alla collera, cede alle preghiere e si calma, corregge talora – se così è meglio – le sue affermazioni e talora cambia parere; tutte le virtù sono temperate dal giusto mezzo. (Cicerone)

È necessario scegliere dopo aver giudicato e non giudicare dopo aver scelto. (Cicerone)

È impossibile che non sia felice chi dipende totalmente da se stesso e che punta tutto soltanto su di sé. (Cicerone)

Approvo che ci sia qualcosa del vecchio in un giovane, e qualcosa del giovane in un vecchio. (Cicerone)

La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi. (Cicerone)

Il loro silenzio è un’eloquente affermazione. (Cicerone)

Riconsiderare: Cercare una giustificazione per una decisione già presa. (Ambrose Bierce)

Realtà: Il sogno di un filosofo impazzito. (Ambrose Bierce)

Quando il vostro amico vi tiene affettuosamente tutte e due le mani, siete al sicuro: perché potete tenere d’occhio entrambe le sue. (Ambrose Bierce)

Profezia: L’arte di vendere la propria credibilità impegnandosi a consegnarla a domicilio più avanti. (Ambrose Bierce)

Vanità: Tributo di uno stupido al merito del somaro che gli è più vicino. (Ambrose Bierce)

Presente: Parte dell’eternità che separa la sfera della delusione da quella della speranza. (Ambrose Bierce)

Pazienza: Forma minore di disperazione, travestita da nobile virtù. (Ambrose Bierce)

Vigliacco: Chi, nell’emergenza del pericolo, pensa con le proprie gambe. (Ambrose Bierce)

Cinico: Mascalzone che, a causa di un difetto alla vista, vede le cose come realmente sono e non come dovrebbero essere. (Ambrose Bierce)

Cervello: Organo con cui pensiamo di pensare. (Ambrose Bierce)

Applauso: L’eco di un luogo comune. (Ambrose Bierce)

Ammirevole: Quello che faccio bene io, da non confondere con quello fai bene tu. (Ambrose Bierce)

Non parlerei tanto di me se ci fosse qualcun altro che conoscessi egualmente bene. (Voltaire)