“Ho imparato che la calma è molto
più destabilizzante della rabbia…
che un sorriso disarma molto
più di un volto corrugato,
ho imparato che il silenzio
di fronte ad un’offesa è
un grido che fa tremare la terra.
Ho imparato che come un amore
rifiutato non si perde ma torna
intatto a colui che voleva donarlo,
così accade per la rabbia, le offese…
siamo noi a decidere se farci toccare
o meno da un sentimento,
di qualsiasi sentimento si tratti.
Non importa se stai procedendo
molto lentamente…ciò che importa è
che tu non ti sia fermato. ”
(CONFUCIO)

“L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare”

(Eduardo Galeano)

Tradendolo, l’altro lo consegna a se stesso e niente impedisce di dire a tutti coloro che si sentono traditi che forse un giorno hanno scelto chi li avrebbe traditi per poter incontrare se stessi, come un giorno Gesù scelse Giuda per incontrare il suo destino. (Umberto Galimberti)

“Tutte le cose sono difficili prima di diventare facili”. (John Norley)

Sulla crisi mondiale: «La precarietà ha conseguenze funeste» . Sulle leggi di mercato: «Tirannia invisibile. » (Papa Francesco)

Ogni mattina noi nasciamo nuovamente. Ciò che decidiamo di fare oggi è ciò che conta davvero.
(Buddha)

Sappiamo di venire dal vento, e di doverci tornare.

Sappiamo che la vita  tutta è forse  un nodo, un groviglio, una macchia sull’uniformità dell’eterno.

Ma perchè mai questo dovrebbe renderci infelici?

Gli uomini non sono saggi in proporzione tanto all’esperienza quanto alla loro capacità di fare esperienza. (Shaw)

Il silenzio è la più perfetta espressione del disprezzo. (Shaw)

La fortuna in battaglia è mutevole; a un disatro c’è rimedio. (Gautier)

Quando penso che sono nato da una madre così dolce e rassegnata, di gusti e di costumi così semplici, sono grandemente sorpreso di non averle fatto scoppiare il ventre mentre mi portava. (Gautier)

Molte nobili intelligenze sono costrette a prendere scientemente una strada che non è la loro, e a rasentare continuamente i propri dominî dai quali sono escluse; felici se potranno gettare un’occhiata furtiva al di là della siepe, e vedere dall’altra parte aprirsi al sole i bei fiori screziati ch’essi possiedono in seme e non possono seminare per mancanza di terreno. (Gautier)

Per un momento le bugie diventano verità. (Dostoevskij)

Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più. (Dostoevskij)

Noi abitiamo in un paradiso, ma non ci curiamo di saperlo. (Dostoevskij)

L’arte e la rivolta non moriranno che con l’ultimo uomo. (Dostoevskij)

Siamo tutti esuli dal nostro passato. (Dostoevskij)

Un pigro! Ma è un titolo, una missione, è tutta una carriera. Non prendetela a scherzo, è così. (Dostoevskij)

Se gli dèi esaudissero le preghiere degli uomini, l’umanità verrebbe dissolta a causa di tutti i mali che gli uomini si invocano l’un l’altro. (Euripide)

Dio, chi vuole distruggere, prima lo rende pazzo. (Euripide)

Parla da saggio ad un ignorante ed egli dirà che hai poco senno. (Euripide)

Chissà se ciò che è chiamato morire è vivere, oppure se vivere è morire. (Euripide)

Chi deve morire è già morto. E un morto non è più niente. (Euripide)

Sinché un uomo gode della vita, nulla e’ deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità. (Confucio)

Non v’ha dubbio che i discendenti non facciano, all’occorrenza ciò che avran veduto fare da quelli che gli avranno preceduti. Gli onori che renderete a coloro cui succedeste sopra la terra, vi saranno resi da quelli che succederanno a voi. (Confucio)

Non si può pervenire in cima alla montagna senza passare per vie difficili e scoscese; non giungere alla virtù senza che costi assai sforzi e fatiche. Ignorare la strada che s’ha a prendere, mettersi in cammino senza guida, é un volersi smarrire, un mettersi in pericolo della vita. (Confucio)

Il Cielo non ha parenti; tratta egualmente tutti gli uomini. (Confucio)

Chi non ricorda il bene passato è vecchio già oggi. (Epicuro)

Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalla sofferenza, o dal godimento. L’artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura. (Flaubert)

Non c’è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti. (Flaubert)

Non bisogna chiedere arance ai meli, sole alla Francia, amore alle donne, felicità alla vita… (Flaubert)

È proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante. (Coelho)

Generalmente la morte rende gli uomini più sensibili alla vita. (Coelho)

Il tradimento è il colpo che non ti aspetti. (Coelho)

Sono vivo. Mentre mangio, non faccio altro che mangiare, se stessi camminando, camminerei e basta. Il giorno in cui dovrò combattere, sarà un buon giorno per morire come qualunque altro. Perché io non vivo nel passato, ne nel mio futuro. Possiedo solo il presente ed è il presente che mi interessa. (Coelho)

Tutto l’universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni. (Coelho)

Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire. (Coelho)

Se potessi, scriverei una gigantesca enciclopedia sulle parole ‘fortuna’ e ‘coincidenza’. È con queste parole che si scrive il Linguaggio Universale. (Coelho)

Quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogni qualvolta il sole attraversa il cielo. (Coelho)

Gli uomini sono artefici del proprio destino: possono commettere sempre gli stessi errori, possono fuggire costantemente da ciò che desiderano, e che magari la vita gli offre in modo generoso; oppure possono abbandonarsi al destino e lottare per i propri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto. (Coelho)

Una volta nati vogliono vivere e avere il destino di morte, e lasciano figli che generino destini di morte. (frammento 20) (Eraclito)

Egli rimane in questo mondo assurdo, ne accusa il carattere caduco, cerca la propria via fra queste macerie. (Camus)

Voglio che mi sia spiegato tutto o nulla. E la ragione è impotente di fronte a questo grido del cuore. Lo spirito, risvegliato da questa esigenza, cerca e non trova che contraddizioni e sragionamenti. Ciò che io non comprendo è senza ragione. Il mondo è popolato da questi irrazionali, ed esso stesso, di cui non capisco il significato unico, non è che un immenso irrazionale. (Camus)

Si tratta di vivere entro lo stato d’assurdo. (Camus)

Questo compromesso si chiama accettazione. Ma a me ripugna tale termine e voglio essere tutto o nulla. Se scelgo l’azione, non crediate per questo che la contemplazione sia per me come una terra sconosciuta. Soltanto essa non può tutto darmi, e, privato dell’eterno, voglio allearmi al tempo. (Camus)

Viene sempre il momento in cui bisogna scegliere fra la contemplazione e l’azione. Ciò si chiama diventare un uomo. (Camus)

Il conquistatore dice: “No! Non crediate che per amare l’azione abbia dovuto disimparare a pensare. Al contrario; posso definire perfettamente ciò che credo, in quanto lo credo fortemente e lo vedo con una vista chiara e sicura. Diffidate di coloro che dicono: ‘Questa cosa la so troppo bene per poterla esprimere'; poiché, se non possono farlo, è perché non la sanno o perché si sono fermati alle apparenze.” (Camus)

Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva, la società, anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla. Ecco perché ogni autentica creazione è in realtà un regalo per il futuro. (Camus)

Non vi è che un solo lusso per loro, ed è quello delle relazioni umane.[…]Volti tesi, fratellanza minacciata, amicizia sì forte e sì pudica degli uomini fra loro, sono queste le vere ricchezze, poiché sono caduche, ed è in mezzo ad esse che lo spirito meglio sente i propri poteri e i propri limiti, cioè la propria efficacia. (Camus)

Non si tratta più di spiegare e risolvere, ma di provare e descrivere: tutto comincia dall’indifferenza perspicace. (Camus)

Una sola cosa è più tragica del dolore: la vita di un uomo felice. (Camus)

Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice. (Camus)

Ad ogni angolo di strada il sentimento dell’assurdità potrebbe colpire un uomo in faccia. (Camus)

Tutto ciò che esalta la vita ne accresce, nello stesso tempo, l’assurdità. (Camus)

Tutto ciò che esalta la vita ne accresce, nello stesso tempo, l’assurdità. (Camus)

Un capo, una persona, significano un padrone e milioni di schiavi. (Camus)

Una certa continuità nella disperazione può generare la gioia. (Camus)

Ogni atto di ribellione esprime nostalgia per l’innocenza e una richiesta all’essenza dell’essere. (Camus)

Creare è dare una forma al proprio destino. (Camus)

Non v’è amore per la vita senza disperazione di vivere. (Camus)

Invece di uccidere e morire per diventare quello che non siamo, dovremo vivere e lasciare vivere per creare quello che realmente siamo. (Camus)

È un fatto ben noto che riconosciamo la nostra madre patria quando siamo sul punto di perderla. (Camus)

Valutati di più: ci penseranno gli altri ad abbassare il prezzo. (Cechov)

Fu festeggiato l’anniversario di un uomo molto modesto. E soltanto alla fine del pranzo ci si accorse che qualcuno non era stato invitato: il festeggiato. (Cechov)

Là dove noi non siamo, si sta bene. Nel passato noi non siamo più ed esso ci appare bellissimo. (Cechov)

I solitari leggono molto, ma parlano poco e poco sentono dire: la vita per loro è misteriosa. Sono mistici e spesso vedono il diavolo dove non è. (Cechov)

Solo violenza aiuti dove violenza regna. (Brecht)

Se hai un debito di diecimila dollari è affar tuo, ma se è di un milione è un problema delle banche. (Brecht)

Quando ci si trova davanti un ostacolo, la linea più breve tra i due punti, può essere una linea curva. (Brecht)

Tutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere. (Brecht)

Tutti cercano la fortuna che è alle spalle di chi corre. (Brecht)

Vi sono alcune cose – poche! – capaci di commuovere l’uomo, ma il male è che, se le usate di frequente, perdono il loro effetto. (Brecht)

Ogni mattina per guadagnarmi il pane, vado al mercato dove si vendono bugie. E, pieno di speranza, mi faccio largo tra i venditori. (Brecht)

Nelle epoche della più grave oppressione si fa generalmente un gran parlare di grandi e di nobili temi. (Brecht)

Durante i miei nove anni alle scuole superiori non sono riuscito a insegnare niente ai miei professori. (Brecht)

Dove stanno grandi virtù, vuol dire che c’è qualcosa di marcio. (Brecht)

Chi non è stato partecipe delle buona sorte dei potenti, spesso è partecipe delle loro disgrazie. (Brecht)

Al signor K. chiesero cosa stesse facendo. “Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore.” (Brecht)

Il disordine ha già salvato la vita a migliaia di individui. In guerra basta spesso la più piccola deviazione da un ordine per portare in salvo la pelle. (Brecht)

Molti di coloro che sono perseguitati perdono la facoltà di riconoscere i propri difetti. (Brecht)

Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili. (Brecht)

Nei dissensi civili, quando i buoni valgono più dei molti, i cittadini si devono pesare, non contare. (Cicerone)

Il sonno è immagine della morte. (Cicerone)

Finché c’è vita, c’è speranza. (Cicerone)

Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra. (Cicerone)

La fortuna è cieca. (Cicerone)

La fame è il condimento del cibo. (Cicerone)

È meglio ricevere che fare ingiustizia. (Cicerone)

Bisogna essere servi delle circostanze. (Cicerone)

Rispettabilità: Frutto di una liaison fra una testa calva e un conto in banca. (Ambrose Bierce)

Ozio: Intervalli di lucidità nei disordini della vita. (Ambrose Bierce)

Destino: Misteriosa entità che dovrebbe controllare tutte le sorti umane e che viene invocata soprattutto da chi sbaglia per scusare il proprio insuccesso e dai tiranni per giustificare i propri crimini. (Ambrose Bierce)

Consultare: Consiste nel richiedere l’approvazione altrui in merito a una decisione già adottata. (Ambrose Bierce)

Confine: In politica, la linea immaginaria fra due nazioni che separa gli immaginari diritti dell’una dagli immaginari diritti dell’altra. (Ambrose Bierce)

Compromesso: La composizione di un conflitto di interessi che dà a entrambi i contendenti la soddisfazione di pensare di aver ottenuto qualcosa di insperato, e di perdere soltanto entro i limiti del dovuto. (Ambrose Bierce)

Astinente: Dicesi di persona debole che non sa resistere alla tentazione di negarsi un piacere. (Ambrose Bierce)

Calamità: Le calamità sono di due tipi: la nostra sfortuna e la fortuna degli altri. (Ambrose Bierce)

Apatico: Sposato da sei settimane. (Ambrose Bierce)

Angoscia: Malattia che si contrae assistendo alla prosperità di un amico. (Ambrose Bierce)