Il ricordo in frasi famose di Wilde e Kierkegaard
“Nessun maggior dolore che ricordare del tempo felice nella miseria” risponde Francesca a Dante che le chiede di raccontare la sua storia o come scrive Vincenzo Cardarelli “I ricordi, queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo, questo strascico di morte che noi lasciamo…”
Il ricordo, sia esso di un amore finito o di un amico perduto o anche di un momento felice, si associa quasi sempre alla malinconia. Ricordare ci riporta sempre al passato e fa emergere il rimorso per quel che potevamo fare e non abbiamo fatto, ci obbliga ad un giudizio impietoso su noi stessi e ci mostra quanto raramente abbiamo imparato dalla esperienza precedente.
Soren Kierkegaard, il filosofo danese vissuto nella prima metà dell’ottocento e Oscar Wilde lo scrittore irlandese vissuto nella seconda metà dello stesso secolo, morti entrambi giovani, si esprimono così sul “ricordo”.
- Il ricordo è un consolatore molesto.
- Il ricordo è un’ombra che non si può vendere, anche nel caso in cui qualcuno volesse comprarla!
- Il ricordo è un traditore che ferisce alle spalle.
- Ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare.
Sören Kierkegaard
- Si può sopravvivere a tutto al giorno d’oggi tranne che alla morte, e si può far dimenticare ogni cosa eccetto una buona reputazione.
- L’istruzione è cosa ammirevole, ma ogni tanto ci farebbe bene ricordare che non si può mai insegnare quel che veramente vale la pena di conoscere.
- Nulla è pericoloso quanto l’essere troppo moderni. Si rischia di diventare improvvisamente fuori moda.
Oscar Wilde
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