La sensazione che ho ricevuto seguendo l’arena di Giletti è che Berlusconi sia arrivato al capolinea. Se anche Rai 1 l’ha scaricato vuol dire che la situazione del cavaliere è davvero disperata.
L’errore di Berlusconi è che stavolta, adducendo l’improbabile pretesto dell’aumento dell’iva, s’è messo contro l’interesse del paese, che pur avendo un gran bisogno di stabilità, viene stressato e strattonato oltremisura dall’irresponsabilità di un uomo che ha il potere di comandare a bacchetta un’intera parte politica.
Una nota positiva nel dibattito è stata la presenza di alcuni economisti, che avendo una certa confidenza con i numeri, hanno potuto smontare quantitativamente le tesi pretestuose degli esponenti del pdl.
In studio era presente Cicchitto, come rappresentante di se stesso e forse di qualche altro deputato, ferito nell’anima dalla scelta di Berlusconi di avere intimato dimissioni a tutti i suoi adepti, senza averli prima coinvolti. Un dramma personale in diretta, del quale agli italiani interessa poco. Dalla stessa parte, ma perfettamente allineato con il cavaliere, un Gasparri pimpante e loquace come al solito, ribadiva il diritto sacrosanto alle dimissioni di massa, evento che non ha precedenti nella storia della democrazia, a causa dell’imminente aumento dell’iva al 22%, voluto dalla sinistra nemica degli italiani e delle famiglie.
Contro di loro tutti: gli altri politici, i giornalisti, e gli economisti in studio. Anche il presentatore sembrava intenzionato a fare emergere la verità, con una certa determinazione.
Giletti ha posto delle domande chiare all’economista Boeri, sul costo dell’instabilità politica per gli italiani. Una domanda precisa. Quanto costa un punto in più di spread? La risposta è stata “20 Miliardi a regime”. A questo punto Cicchitto obietta che i 20 miliardi di euro, sarebbe un costo da sostenere per gli italiani solo dopo il rifinanziamento completo del debito pubblico. Allora Boeri risponde in modo più preciso: “da qui a giugno, costerebbe 2 miliardi”.
L’instabilità ha un costo salatissimo, che in un paese che non cresce da anni, può essere letale. Intorno a questo punto gli italiani devono essere uniti e smetterla di seguire questo o quel pifferaio.
Il dibattito s’è concluso con Fassina del pd, che riceve un grosso applauso dal pubblico di Giletti, difficilmente schierato da una parte, dopo avere fatto un accorato appello agli esponenti del pdl di smetterla di raccontare bugie al paese. Un’arena così schierata contro Berlusconi non l’avevo mai vista.