La democrazia italiana è quella cosa per cui, qualsiasi cosa voti, ti ritrovi Alfano al governo

alfanoLa democrazia (dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere) etimologicamente significa “governo del popolo”, ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall’insieme dei cittadini.

Guai a dire che democrazia è morta, per carità! Vediamo frotte di popolo che partecipa con furore politico, cosciente dei propri diritti e della propria identità. Vediamo grillini urlanti, vediamo salviniani urlanti, opinionisti urlanti. Vediamo bandiere rosse, sventolate accanto all’urlo di “Lavoro”. Urlano tutti, nell’illogica convinzione che più si urla è più si ottiene ragione.

Il dogma della comunicazione da seguire è tuttavia quello di differenziarsi nelle urla, bisogna urlare in modo martellante, ma distinguersi nettamente dall’avversario. Così c’è chi si specializza contro gli extracomunitari, chi contro i diritti dei gay, i musulmani, l’odiata germania nostra affamatrice, i comunisti, i terroni, i fascisti, i partiti, i neo liberisti, e chi più ne ha più ne metta. Ormai non c’è rimasto quasi nessuno che non vada additando colpevoli, presentandoci poi soluzioni facili come la ricetta della pasta con l’olio e parmigiano.

La storia ci insegna però, e coloro che si sono presi il distrurbo di studiarla e analizzarla nel tentativo di costruirsi un minimo di coscienza critica protranno confermarlo, che le vere evoluzioni storiche si sono sempre manifestate dietro le quinte, in silenzio. Sono i nuovi fatti storici, evidenti e inconfutabili, che descrivono l’evolversi dei tempi, a dispetto delle brillanti interpretazioni di raffinati opinionisti e politologi, che svolgono il compito di riempire il contenitore mediatico di giornali, tv e internet. Le rivoluzioni, che evocano sempre sentimenti poetici, sono sempre state una fase di transizione tra un prosaico sistema di potere a un altro.

Mettendo insieme tutti i pezzi di questa macedonia politica di condottieri, strenui difensori del popolo e nuovi savonarola, ne viene fuori il fatto storico dell’ormai consolidata ingovernabilità del paese. Un’ingovernabilità che è causata dall’inesistenza di maggioranze politiche espressioni della volontà popolare, anche perché il popolo l’unica cosa che vuole davvero oggi è tirare avanti.

La confusione sociale in aumento, dovuta in parte a un’instabilità internazionale, alla quale non sappiamo fare fronte come paese, ha quindi prodotto governi accozzaglie di PD, NCD ex PDL e altri pezzi presi un pò qua e un pò la. Oltretutto a questi che governano non li ha votati nessuno, e sono arrivati sui banchi del governo attraverso giochi politici di palazzo, e il solito pressing del “ce lo chiedono i mercati e l’europa” favoriti anche da un’incapacità oggettiva di coloro che invece i voti li hanno presi, a proporsi come forze di governo.

Il dato di fatto è che nel marasma generale, si va delineando una certezza tragicomica. Qualsiasi cosa votiamo, alla fine ci ritroviamo Alfano al governo. Questa è la prova storica che se da noi la democrazia non è ancora morta, è almeno moribonda.

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