La politica, l’amore e la bontà
A detta dei suoi principali esponenti, la politica è il luogo dove si coltivano i migliori sentimenti. Amore, amicizia, pace, bontà. Sono dunque questi i sentimenti che albergano nel cuore di chi si dedica alla politica.
Tutti facciamo in un certo senso politica, ognuno per il proprio livello di competenza. Facciamo politica quando esprimiano dei giudizi, quando ci formiamo delle idee e le comunichiamo, quando scegliamo chi frequentare, chi appoggiare, chi raccomandare e chi votare.
E non c’è idea e azione nell’uomo, che egli non debba giustificare intimamente e pubblicamente con sentimenti nobili. Le idee e le azioni politiche non possono dunque fare eccezione e ecco che la bontà, la pace, la solidarietà e l’amore per il prossimo, si legano a doppia mandata con la politica.
Ma per un attimo stacchiamoci dall’idea d’essere tutti mossi da nobili sentimenti. I sentimenti che fanno dei socialisti dei militanti per il bene comune e paladini della solidarietà, dei liberisti i difensori delle migliori qualità umane e della natura, volte alla ricerca dell’eccellenza e del progresso.
Immaginiamo che dietro a tanta nobiltà d’animo e purezza di cuori, chi si dedica alla politica, a tutti i livelli, non sia mosso da altro che da un desiderio di esercitare il potere sugli altri. Immaginiamo che tutto giri intorno a questa ignobile parola che è potere. Questo lo sappiamo tutti, ho scoperto l’acqua calda, ma dirlo è politicamente scorretto. Pace e amore a tutti.
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