Le Nozze ….. Ode di Giuseppe Parini
LE NOZZE
È pur dolce in su i begli anni
de la calda età novella
lo sposar vaga donzella,
che d?amor già ne ferì.
In quel giorno i primi affanni
ci ritornano al pensiere:
e maggior nasce il piacere
da la pena che fuggì.
Quando il sole in mar declina
palpitare il cor si sente:
gran tumulto è ne la mente:
gran desìo ne gli occhi appar.
Quando sorge la mattina
a destar l?aura amorosa,
il bel volto de la sposa
si comincia a contemplar.
Bel vederla in su le piume
riposarsi al nostro fianco,
l?un de? bracci nudo e bianco
distendendo in sul guancial:
E il bel crine oltra il costume
scorrer libero e negletto;
e velarle il giovin petto,
ch?or discende or alto sal.
Bel veder de le due gote
sul vivissimo colore
splender limpido madore,
onde il sonno le spruzzò:
Come rose ancora ignote
sovra cui minuta cada
la freschissima rugiada,
che l?aurora distillò.
Bel vederla all?improvviso
i bei lumi aprire al giorno;
e cercar lo sposo intorno,
di trovarlo incerta ancor:
E poi schiudere il sorriso
e le molli parolette
fra le grazie ingenue e schiette
de la brama e del pudor.
O Garzone, amabil figlio
di famosi e grandi eroi,
sul fiorir de gli anni tuoi
questa sorte a te verrà.
Tu domane aprendo il ciglio
mirerai fra i lieti lari
un tesor, che non ha pari
e di grazia e di beltà.
Ma, ohimè, come fugace
se ne va l?età più fresca,
e con lei quel che ne adesca
fior sì tenero e gentil!
Come presto a quel che piace
l?uso toglie il pregio e il vanto;
e dileguasi l?incanto
de la voglia giovanil!
Te beato in fra gli amanti,
che vedrai fra i lieti lari
un tesor, che non ha pari
di bellezza e di virtù!
La virtù guida costanti
a la tomba i casti amori,
poi che il tempo invola i fiori
de la cara gioventù.
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