Ministro Tremonti , perché non tassare i pedoni?

Caro ministro, pur con tutta la deferenza ed il rispetto che si deve ad personaggio che occupa un ruolo così importante come il suo, ci corre l’obbligo di segnalare una grave carenza del nostro sistema di prelievo fiscale. A noi sembra gravemente lesivo del principio di uguaglianza e di giustizia che il pedone non debba pagare alcunché a fronte di tutti i privilegi d cui gode, mentre l’automobilista è pesantamente tartassato da tutti i livelli nei quali si articola il potere impositivo centrale e periferico. Lo Stato si prende l’IVA, la Regione la tassa di proprietà, la Provincia quella di immatricolazione, il Comune si pappa le multe e tutto a fronte di una vita colma di privazioni e di disagi. L’automobilista che in una afosa giornata d’estate volesse fermarsi al bar per bere una coca cola, rischia di prendere una contravvenzione; idem se, alla ricerca di un appartamento dove trasferirsi, vede un cartello affisso in una portineria con la scritta Si Loca. Gli esempi potrebbero continuare fino alla noia.
Il pedone invece è un soggetto obiettivamente privilegiato. I marciapiedi sono a sua totale e completa disposizione, come anche le cosiddette strisce pedonali sulle quale come afferma la stessa Cassazione “il pedone ha sempre ragione”; che dire poi della possibilità di fermarsi a chiaccherare con un amico senza la preoccupazione di incorrere in sanzioni di qualsiasi tipo? Per questi e per gli altri innumerevoli vantaggi che ciascuno di noi può ricostruire facilmente, il pedone non sborsa neppure un centesimo. E’ giustizia questa? Si tratta piuttosto di un buco del nostro sistema di imposizione fiscale al quale, caro ministro è opportuno che lei ponga rimedio con la solerzia che tutti le riconoscono. Qualcuno potrà obiettare che una tassa su ciò che non si ha sarebbe poco comprensibile.
Nei fatti non è così: basta modificare l’angolo di visuale della questione e mettere nel giusto risalto i tanti vantaggi di cui gode il pedone. Fatto bene questo passo, nessuno potrà obiettare alcunché!

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