Tra le poesie di Natale una di queste racconta di un padre povero, triste per non potere fare un regalo alla figlioletta. I primi versi sono questi.
“il babbo è triste, non cantar bambina”
dicea la madre con pietoso accento.
“Digli che sia contento,
è così bello il giorno di Natale”
“E’ la festa dei bimbi, o mia fanciulla”
– la mamma rispondea – “questo l’accora
è povero e t’adora,
ma per quest’anno non ti porta nulla”
La filastrocca si concludeva con la bambina che andava a consolare il padre, abbracciandolo affettuosamente. Ma i versi quali erano? Sul Web non ne ho trovato traccia.
- Il babbo è triste, non cantar bambina – dicea la madre con pietoso affetto;
– vedi che è la soletto
con gli occhi rossi e con la fronte china! – Triste? e perchè? povero babbo! … ha male? Chiese la bimba con sommesso accento; digli che sia contento: è così bello il giorno di Natale! – E’ la festa dei bimbi, o mia fanciulla! – la madre sospirò. – Questo l’accora: è povero, t’adora. bimba… quest’anno non ti porta nulla! – Muta a que’ detti peritosi e mesti ella ristette; rimirò suo padre, premendo le leggiadre labbra e ansando nelle scarne vesti. Poi d’un balzo volò nelle sue braccia e gli s’avvinse al collo. Egli comprese, ruppe in lacrime accese e celò nei suoi riccioli la faccia. Allor l’angelo biondo alzò la testa e fissandogli il guardo umido in viso, col suo più bel sorriso: – Grazie – gli disse – la mia strenna è questa.