Renzo Bossi, il badante padano
Coerenza in primo luogo. A questo grido, il boss della Lega, Umberto Bossi, avendo bisogno di un badante per la nota disavventura che lo colpito qualche anno addietro, ha voluto prenderlo italiano. E perché fosse più fidato lo ha scelto padano, addirittura della sua stessa famiglia. Chi può essere più fidato di un figlio?
Le cene del lunedì sera ad Arcore gli hanno suggerito una ulteriore finezza, quella di fare pagare il badante alla collettività intera. E così mentre il padrone di casa di Arcore faceva eleggere Nicole Minetti, che doveva organizzargli cene e dopocene, al Consiglio Regionale della Lombardia, il vecchio Umberto traeva ispirazione da tanto maestro ed anche lui faceva eleggere suo figlio Renzo nello stesso Consiglio regionale. Il compenso per questa carica superava non poco quello che compete ad un badante, ma tutto non si può avere.
Pazienza se questo come tanti altri episodi del genere impediranno di trasferire ai comuni le somme necessarie per assistere i malati di mente o per evitare di aumentare il prezzo di alcuni servizi pubblici. La commozione che suscita la vista del giovane Renzo che offre amorevolmente al padre il suo rassicurante braccio destro vale bene qualsiasi sacrificio. Abbiamo pensato questo mentre una calda lacrima bagnava il nostro viso.
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