Socrate incarnazione del senso di giustizia
Socrate, uomo senza mezze misure
Filosofo greco dell’antichità probabilmente vissuto tra il 459 ed il 399 a.C. data quest’ultima riportata da Diogene Laerzio. Pare che fosse figlio di un muratore-scultore e di una levatrice, Fenarete. Socrate visse ad Atene che lasciò solamente in occasione di un viaggio a Delfi per compiere i doveri militari: infatti combatté valorosamente a Potidea, a Delo ed a Anfipoli. Visse alla costante ricerca di umanità frequentando i ginnasi e i tribunali, trascurando le occupazioni lucrose e disprezzando i sofisti che si facevano pagare per insegnare. Pare però che non fosse sprovvisto di risorse economiche e che la sua povertà fosse enfatizzata dai discepoli per esaltarne la figura ascetica. Alcuni studi biografici su Socrate sono arrivati ad ipotizzare esplicitamente che ebbe una relazione omosessuale con Alcibiade ed un rapporto triangolare con Santippe (la prima moglie e madre di un suo figlio) ed una certa Mirto con cui si sposò successivamente avendone altri figli. Aristofane nelle “Nuvole” ha fatto di Socrate una caricatura spietata contribuendo a creare nei confronti di questi una atmosfera ostile. Incurante di tutto ciò Socrate continuò a condurre una vita spregiudicata che lo portò ben presto ad essere accusato di empietà e corruzione della gioventù. Condannato a morte rifiutò una facile fuga e bevve serenamente la cicuta mortale per obbedire e non offender quelle leggi la cui santità aveva sempre proclamato.
Socrate è l’unico pensatore dell’antichità di cui non si conoscono scritti e nemmeno l’elaborazione di un pensiero sistematico tale da essere esposto in un trattato: proclamava anzi che l’unica sua certezza era quella di non sapere e di essere, per conseguenza, occupato in una continua ricerca. La conoscenza del pensiero di Socrate pertanto rimane affidata agli scrittori e filosofi che si occuparono di Lui. (Platone, Senofonte, Aristotele)
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