Socrate, Platone, Aristotele e la scuola di Atene
In questo interessante video, Maurizio Ferraris racconta la vita e il pensiero di Socrate, Platone, Aristotele, i principali esponenti della scuola filosofica di Atene. Per gli amanti della filosofia, questo video di 1 ora e mezza è un’alternativa a un film o meglio ancora a un dibattito politico in tv, specie di questi tempi in cui è di moda sbandierare idee rivoluzionarie a colpi di vaffa.
È Atene, la città della Grecia in cui il pensiero e l’arte conoscono le vette più straordinarie, la patria della più gloriosa triade di pensatori del mondo antico.
Socrate, l’instancabile filosofo del domandare. Platone, il filosofo dello stato ideale. Aristotele, che fonda sulla filosofia l’intero sistema delle scienze.
La loro riflessione ha gettato le basi per nuove e infinite possibilità della conoscenza.
Socrate aveva svalutato i fenomeni naturali privilegiando l’interiorità. Platone aveva detto che quello che si presenta alla nostra esperienza è essenzialmente apparenza. Aristotele, al contrario, ci dice che le cose per apparire hanno una loro necessità interna. I filosofi si possono dividere in due grandi famiglie: coloro i quali ritengono che le apparenze sono tutte da condannare perché ingannano e l’essenza sta da un’altra parte, e coloro i quali ci dicono che se le apparenze appaiono in quella maniera è perché c’è un motivo e quindi bisogna innanzitutto dare ragione alle apparenze.
Il presente video è tratto dalla collana “Il caffè filosofico – La filosofia raccontata dai filosofi”, un’iniziativa di Repubblica – L’Espresso, in edicola dal 20 novembre 2009, da una collana di 16 dvd in cui il pensiero dei grandi filosofi è spiegato con semplicità dai maestri di oggi.
Della stessa collana esiste la versione cartacea in 16 volumi di 100 pagine: dai Presocratici a Popper, passando per Aristotele, Kant e Hegel, dove è esposto con semplicità e chiarezza il pensiero dei più grandi filosofi della storia.
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Giuseppe Di Cerbo
10 marzo 2010Nessuna regola e, a parer mio nessuna legge dovrebbe poter impedire il DIRITTO al voto. La questione del “cambio” delle regole in corso d’opera…,non possiede altro piedistallo su cui reggersi, se non la paura della sconfitta politica e l’ipocrisia intelletuale specialmente di coloro che hanno da sempre reclamato la prerogativa e l’orgoglio dei campioni del rispetto e dell’applicazione di ogni diritto civile. La tardiva presentazione delle liste (di quanti minuti, esattamente?) non può rappresentarne un motivo di estromissione dalla partecipazione al giudizio dei cittadini. Se questo principio dovesse applicarsi restrittivamente a tutti, Parlamentari (in primis), professori, studenti, funzionari pubblici e, via via, tutti coloro che sono soggetti al rispetto di un orario, dovrebbero essere “puniti” con lo stesso metro di giudizio. Conseguenza? Socrate berrebbe la cicuta, ma per non correre il rischio di coprirsi di ridicolo.